04 Lug Epilessie Infantili Senza Diagnosi
EPILESSIE INFANTILI SENZA DIAGNOSI: ALL’UNIVERSITÀ DI CATANZARO “MAGNA GRAECIA” INDIVIDUATE LE CAUSE IN 12 PAZIENTI RARI
Il progetto sostenuto dalla Federazione Italiana Epilessie grazie a un finanziamento della Fondazione Terzo Pilastro, si è concluso a febbraio 2020 e ha riguardato 30 pazienti in totale
Le encefalopatie epilettiche sono le forme più severe di epilessia, ad esordio neonatale o infantile, associate a disabilità cognitiva e spesso incurabili. Nei bambini affetti, le crisi continue e incontrollate causano danni neurologici molto gravi. Sebbene in questi casi si sospetti che la causa sia genetica, in molti pazienti non è possibile arrivare ad una diagnosi certa con le indagini di routine per diverse ragioni. Prima di tutto, la base genetica di queste patologie è molto eterogenea, in secondo luogo molti dei geni verosimilmente coinvolti sono ancora sconosciuti e, infine, ogni gene contribuisce verosimilmente ad una proporzione esigua di casi.
Per sostenere la ricerca su queste patologie e favorire la diagnosi – che rappresenta sempre il primo passo verso la cura o, quanto meno, verso un trattamento più mirato – la Federazione Italiana Epilessie (FIE) ha promosso un progetto di ricerca che si basa sul sequenziamento dell’esoma, la parte del genoma che contiene le informazioni relative a tutti i tratti di un organismo. Attraverso questa tecnologia è possibile ottenere in pochi giorni l’intero profilo genetico di un individuo. L’applicazione di sistemi bioinformatici e la possibilità di mettere a confronto numeri elevati di pazienti, permettono di identificare geni e mutazioni spesso responsabili di gravi malattie.
Il progetto della FIE coinvolge quattro tra i principali centri di riferimento italiani per la cura dell’epilessia, tra cui l’Università Magna Graecia e il CNR di Catanzaro, ed è sostenuto con i fondi raccolti durante la campagna Trenta Ore per la Vita tenutasi nel 2017. Per il team di Catanzaro, coordinato dal prof. Antonio Gambardella, un importante contributo economico è arrivato dalla Fondazione Terzo Pilastro, che ha permesso di effettuare l’esame del genoma di 30 pazienti con diagnosi clinica di encefalopatia epilettica ma ancora “senza causa”. Per 12 di essi è arrivata la risposta con la scoperta di mutazioni molto rare.
“Il risultato del nostro studio illustra il ruolo centrale dei fattori genetici nella patogenesi delle encefalopatie epilettiche” ha commentato il Prof. Gambardella “e dimostra chiaramente che le mutazioni genetiche sono per lo più sporadiche, ossia non vengono ereditate, ma insorgono spontaneamente, sono spesso molto rare e possono verificarsi in centinaia o addirittura migliaia di geni differenti”.
“I casi non risolti entreranno in studi ulteriori che prevediamo di condurre su una casistica più ampia” ha sottolineato la dott.ssa Grazia Annesi del CNR di Catanzaro. A tal fine, la collaborazione con gli altri tre centri che rientrano nel progetto promosso dalla FIE (Gaslini di Genova, Università di Firenze e Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna) sarà fondamentale per scandagliare proprio i casi non risolti.
Mentre i lavori degli altri centri sono tutt’oggi in corso e si attendono i risultati per poterli poi analizzare congiuntamente, a Catanzaro per i 12 pazienti che oggi possono contare su una diagnosi molecolare si potrebbero aprire nuovi scenari terapeutici e anche la possibilità di partecipare a nuovi studi clinici.