Vinci l'epilessia Rovigo

V.E.R.O. SITTING VOLLEY

“Uscirne è dura, ci vuole forza di volontà. Cadere in depressione e chiudersi è facilissimo ed è successo anche a me. Ma non bisogna arrendersi mai, la forza se non la si ha dentro bisogna trovarla negli altri, chiedere aiuto agli altri e non dimenticare mai che non si è soli perché non si è un’isola ma un arcipelago nel grande mare della vita. A soffrire di epilessia si è in tanti. Il mio consiglio è di accettare la propria patologia altrimenti non si accetta se stessi. (Nadia, Presidente di Vinci l’Epilessia, Commissario Federale e atleta Nazionale di sitting volley)

V.E.R.O. sitting volley, il progetto di vinci l’epilessia per facilitare l’inclusione sociale e la pratica dello sport per le persone con epilessia

Parliamone! Da tempo è il messaggio di Nadia Bala, Presidente dell’associazione Vinci l’epilessia, Rovigo.

 

Nadia, a causa di un MAV non operabile ha iniziato da qualche anno a soffrire di crisi epilettiche ma il calvario cui è andata incontro, fatto di ospedali, pronto soccorsi medici, ricoveri e ambulanze, non ha avuto la meglio sul suo sorriso e la sua voglia di vivere non gli ha impedito di riprendere a praticare il suo sport preferito, la pallavolo, adattandolo alla nuova misura dei suoi confini. Oggi è una atleta della nazionale italiana di sitting volley, uno sport adatto anche a chi soffre di epilessia in quanto, essendo praticato da seduti, non è pericoloso in caso di crisi epilettica.

Nel 2014 ha deciso di condividere il suo percorso personale con altre persone colpite da epilessia ed ha fondato un’associazione per facilitare le persone a parlare della propria malattia, senza nascondersi. A questo scopo, ha costituito, con i suoi associati, la V.E.R.O. sitting volley, attualmente unica squadra italiana ad includere atleti con epilessia. La V.E.R.O., formata da 12 atleti, da mesi si allena e partecipa ai tornei che si svolgono in tutta Italia.

 

Il sitting volley si gioca su un campo più piccolo di quello 9×9, con la rete bassa e restando tutti seduti, le regole sono poi le stesse della pallavolo tradizionale. E’ una disciplina nella quale, più delle caratteristiche fisiche conta la tecnica.

Il progetto di Vinci l’Epilessia ha inoltre un valore intrinseco in quanto è un mezzo che favorisce l’inclusione sociale perché, nella categoria degli Sport di terra, il sitting volley è uno degli sport paraolimpici dove possono partecipare sia persone con disabilità fisiche, sia persone normodotate, sia persone con epilessia.

E Nadia invita tutti a raggiungerla nella palestra dove si allena con i ragazzi della sua associazione: “il sitting volley non è uno sport chiuso, anzi, è aperto a tutti coloro che vogliono mettersi in gioco in un ambito diverso dove emergono dinamiche mai provate e che per molti sono date per scontate. Ad esempio il rispetto per gli altri e la collaborazione sono i primi aspetti del sitting volley. I giovani di oggi avrebbero molto da imparare come lo stare assieme, accettare gli altri e sapersi mettere in discussione. Lo sport è un ottimo modo per non sentirsi soli, è un amico che ti permette di crescere insieme a lui: si vince assieme, si perde assieme ma poi si riparte con il sorriso per la prova successiva”.

E nel futuro dell’associazione ci sono altri progetti come per esempio favorire e supportare a livello nazionale la costituzione di altre squadre di sitting volley che possano includere persone con epilessia e proporre la pallavolo da seduti nelle scuole che accolgono bambini disabili, i quali altrimenti nelle ore di educazione fisica verrebbero trascurati.

Per saperne di più:

telefono: 349 2410920

e-mail : nadiacsv88@gmail.com