
Non è necessario avere una passione per la scrittura, non serve saper scrivere bene. La scrittura qui non è metro di giudizio, ma strumento per far emergere il vostro vissuto. Solo la scrittura riesce in questo intento.
La scrittura non cambia gli eventi della vita, ma permette di rivederli con una nuova chiave filtrata attraverso l’esperienza e la riflessione sull’esperienza. Non sono i fatti che si trasformano ma l’esperienza dei fatti, da cui si può prendere una certa distanza e scriverli nuovamente in un altro modo verbale, il congiuntivo. Attraverso questo processo, apprendiamo a percepirci come essere non fissi o intrappolati nei nostri problemi/drammi esistenziali, ma piuttosto in movimento e in cambiamento verso orizzonti in cui opportunità e speranza hanno sempre un posto importante.
Dizionario di Medicina Narrativa di Massimiliano Marinelli (Schole’, 2022)
La medicina narrativa è un approccio che riconosce il valore della narrazione nella cura. Non si tratta di terapia psicologica, ma di uno spazio dove raccontare e raccontarsi diventa strumento di consapevolezza, elaborazione e connessione.
Attraverso la scrittura guidata, le persone possono:
La medicina narrativa non cura l’epilessia, ma cura la persona che la vive, restituendole voce e dignità.
6 laboratori online – su piattaforma ZOOM – da novembre 2025 a gennaio 2026
📅 Incontri online di 3 ore
👥 Massimo 30 partecipanti
💶 Partecipazione completamente gratuita
Per partecipare è necessario iscriversi ad almeno 2 laboratori della serie. Questo permette di creare continuità nel percorso narrativo e nel gruppo.
Ricordi il tuo primo giorno? Quel compagno di banco? Quell’insegnante che ha fatto la differenza (nel bene o nel male)? La crisi arrivata all’improvviso? In questo laboratorio esploreremo le memorie scolastiche, le relazioni con insegnanti e compagni, le difficoltà affrontate e le piccole grandi vittorie conquistate tra i banchi.
Cosa aspettarsi: Esercizi di scrittura autobiografica guidata sui ricordi scolastici, condivisione facoltativa in piccoli gruppi, riflessioni sul ruolo della scuola nella costruzione dell’identità.
Colloqui, curriculum, “devo dirlo o no?”, barriere visibili e invisibili. Il mondo del lavoro può essere un campo minato o un luogo di realizzazione. Raccontiamo le nostre esperienze: le discriminazioni subite, le strategie trovate, l’identità professionale costruita giorno per giorno.
Cosa aspettarsi: Narrazione di episodi lavorativi significativi, esplorazione dello stigma e delle strategie di resilienza, scrittura riflessiva e creativa sul tema dell’identità professionale.
Cosa volevi fare da grande? Cosa vorresti fare domani? Quali progetti hai dovuto rimandare e quali invece hai realizzato contro ogni aspettativa? Questo laboratorio è dedicato ai desideri, alle aspettative, ai sogni – quelli delusi e quelli che continuiamo a coltivare.
Cosa aspettarsi: Esercizi di scrittura sul futuro immaginato e quello reale, condivisione di progetti e aspirazioni, riflessione sul diritto di sognare.
Il corpo che va in crisi. Il corpo che ci tradisce, che ci protegge, che gli altri guardano con curiosità o paura. Come ci sentiamo nella nostra pelle? Come ci vedono gli altri? In questo laboratorio esploriamo il rapporto complesso con il corpo, le paure, l’auto-percezione.
Cosa aspettarsi: Scrittura sensoriale ed emotiva, esplorazione dello sguardo altrui e dell’auto-immagine, momenti di confronto delicato e rispettoso.
Essere genitore con epilessia. Essere genitore di un figlio con epilessia. Due prospettive, un’unica sfida: proteggere, crescere, educare mentre si convive con l’incertezza. Raccontiamo le paure, le gioie, le strategie quotidiane, l’amore che non si arrende.
Cosa aspettarsi: Narrazioni sulla quotidianità familiare, scrittura sulle emozioni della cura e della preoccupazione, spazio di confronto tra genitori.
Cos’è “normale”? Chi lo decide? In questo laboratorio finale ci interroghiamo sul concetto stesso di normalità: cosa significa per noi, cosa vorremmo che significasse, come possiamo ridefinirlo a partire dalla nostra esperienza.
Cosa aspettarsi: Scrittura riflessiva e filosofica, confronto su stereotipi e pregiudizi, costruzione collettiva di nuovi significati.
Le storie raccolte (in forma anonima e solo con il tuo consenso) diventeranno parte di una fotografia narrativa collettiva che presenteremo durante il convegno nazionale del 17 febbraio 2026 a Milano, in occasione della Giornata Mondiale dell’Epilessia.
Medici, psicologi, insegnanti, rappresentanti del mondo del lavoro ascolteranno le vostre voci. Perché servono i numeri per capire l’epilessia, ma servono le storie per capire le persone.
Il laboratorio è condotto da Angelica Giambelluca e Arianna Gagliardi, facilitatrici di medicina narrativa.
La tua storia merita di essere ascoltata. Le tue parole possono cambiare lo sguardo sul mondo dell’epilessia.
Compila il form qui sotto per iscriverti. Ricorda: è necessario scegliere almeno 2 laboratori per partecipare al percorso.